I/le quasi 14.000 iscritti/e agli ESE devono essere, come sono, oggetto di attente riflessioni sulle prospettive che devono loro essere fornite, soprattutto alla quota parte anagraficamente più giovane, che non può essere abbandonata a sé stessa. A tal fine sono due i principali interventi a cui lavorare, con le Istituzioni e i soggetti di riferimento, entrambi finalizzati a traghettare gli iscritti agli ESE verso i relativi albi:
1. una nuova opportunità di presentare la domanda per la equivalenza;
2. percorsi formativi di qualificazione.
La prima iniziativa è rivolta a coloro che, pur avendone i requisiti, non hanno presentato la domanda per la equivalenza in occasione dei bandi che le Regioni hanno emanato negli anni scorsi ai sensi del DPCM 26 luglio 2011. La seconda è rivolta a coloro che, non rientrando nel gruppo precedente, desiderano migliorare il loro attuale status frequentando i percorsi formativi che glielo consentirebbero.
Offrire una concreta prospettiva agli iscritti agli ESE che, con l’impegno che è necessario, gli consenta di migliorare l’attuale condizione, è una responsabilità a cui la nostra Istituzione non può e non vuole sottrarsi, certi che la stessa sensibilità sarà riscontrata nelle altre Istituzioni e negli altri soggetti di riferimento.